Northgard, combattimenti strategici nella terra dei vichinghi

E voi riuscirete a sopravvivere al Ragnarok?

Recensione di Luca Mazzocco

Northgard

Quando si tratta di adattare un RTS su console, c’è sempre la paura di dover adattare un gameplay pensato per mouse e tastiera, scendendo a patti con i limiti imposti dai controller. La qualità di questi porting, infatti, spesso è influenzata esclusivamente dalla cura riposta in questo passaggio, perché senza di essa c’è il rischio di trovarsi tra le mani un qualcosa di difficilmente giocabile.

Ve lo diciamo subito: Northgard rientra in quei titoli che ce l’hanno fatta. La versione per il mercato delle console dell’opera targata Shiro Games non presenta particolari svantaggi a causa di questo passaggio di impostazioni, ma sarà riuscito a conquistarci lo stesso? Indossate i vostri manti di pecora, raccogliete le asce e seguiteci nella recensione per Nintendo Switch di Northgard!

Vendetta chiama vendetta

Ebbene sì, nonostante Northgard sia un RTS in piena regola presenta una Story Mode che, più che altro, può essere assimilata a un gigantesco tutorial delle meccaniche di gioco. La storia vede Rig, figlio del Re Hargurorf, che insieme al suo popolo decide d’intraprendere un viaggio verso la misteriosa terra di Northgard, per trovare un nuovo luogo dove poter stabilire il proprio villaggio. Le cose, però, non vanno come previsto e, prima di poter partire per il lungo viaggio, il clan viene attaccato da Hagen e dal suo Clan del Corvo, che stermina ogni singolo abitante e ruba la reliquia sacra della famiglia di Rig: il Corno Regale. Creduto morto, il giovane vichingo deciderà quindi di assemblare un esercito per attaccare i suoi avversari e vendicare così la morte del suo popolo.

La trama di Northgard, per quanto potenzialmente interessante, non presenta colpi di scena o momenti particolarmente ispirati, scivolando addosso al giocatore attraverso i cinque capitoli che la compongono. Apprezziamo comunque l’intento di Shiro Games di voler inserire anche qualche elemento narrativo, ma ci rendiamo anche conto di come sia difficile fondere il tutto con i ritmi e le necessità di un titolo strategico. Come segnalavamo in apertura di paragrafo, la Story Mode di Northgard può anche essere considerata come un enorme tutorial, fondamentale per comprendere al meglio la struttura di gioco, in preparazione della modalità single player e, soprattutto, di quella multiplayer.

E tu a quale clan appartieni?

Per quanto riguarda il gameplay, Northgard rappresenta un RTS in bilico tra Age of Empires e Civilization. Per prima cosa, come già accennato in apertura, permetteteci di sottolineare come la mappatura dei tasti risulti riuscita, pur non nascondendo la sua originaria natura legata al mouse e alla tastiera. Nel giro di poche partite, infatti, il giocatore sarà perfettamente in grado di destreggiarsi nei vari menù di gioco, senza perdere troppo tempo tra un’azione di gioco e l’altra.

Proprio come nei succitati titoli strategici, in Northgard lo scopo è quello di accumulare risorse per poter sopravvivere a differenti minacce e superare le condizioni di vittoria richieste dalla partita. Oro, cibo, legna, pietra e metallo sono le risorse che dovrete tenere sempre in mente, spendendo con parsimonia le proprie provviste per creare strutture che vi permettano di non soccombere agli stenti. Il mondo, però, non è rappresentato da un’unica distesa sulla quale poter espandersi, ma è suddiviso in aree che, di volta in volta, andranno esplorate e comprese prima di potersi insediare. Ogni zona, infatti, presenta problematiche differenti e un limitato numero di risorse, cosa che obbliga il giocatore a ragionare costantemente sul miglior modo per arrivare alla fine della partita, senza stanziarsi nella zona iniziale e sperare nella clemenza avversaria. A complicare il tutto ci pensano non solo gli animali, le creature e i popoli nemici che saremo costretti a combattere, ma anche le calamità che se non presteremo attenzione colpiranno il nostro villaggio.

Tutto quanto appena visto lo potrete incontrare nella Story Mode, ma fa parte soprattutto dell’esperienza single player. Questa modalità vi permetterà di scegliere uno tra i sei clan iniziali (Eikthyrnir, Heidrun, Fenrir, Huginn e Muninn, Bjarki e Slidrgtanni), caratterizzati da statistiche iniziali differenti e capaci di cambiare sostanzialmente le sorti di ogni partita. Una volta presa la propria decisione, starà a voi tentare di sopravvivere ai vostri avversari, dimostrando non solo la vostra forza militare, ma anche la vostra superiorità strategica. Nel caso vi doveste stufare di affrontare la CPU (che, vi avvertiamo, risulta spesso molto combattiva), è presente anche una modalità multigiocatore  che vi permette di creare o di aggiungervi a una sessione di gioco. Durante le nostre partite, non abbiamo riscontrati particolari problemi di connessione, se non qualche calo di frame dovuto, molto probabilmente, alla nostra linea internet o alla mediocre connessione di Nintendo Switch.

Il bello delle piccole cose

Da un punto di vista estetico, Northgard si dimostra un titolo bello da vedere in modalità portatile, ma con più di qualche limite tecnico. Lo scarso budget della produzione non è solo evidente dai modelli poligonali dei personaggi spesso poco definiti, ma anche dei filmati realizzati con uno stile vicino ai motion comics, ma privo di qualsiasi effetto grafico accattivante. Badate bene: non stiamo dicendo che Northgard è un brutto spettacolo, ma solamente che la natura indie non permette al titolo targato Shiro Games di avere grandi budget alle spalle e, soprattutto in modalità docked, la cosa risulta evidente. Discorso molto simile per la colonna sonora che, nonostante si dimostri correttamente vicina al mood norreno, non riesce mai a stupire davvero e a rimanere in testa al giocatore. Evidenziamo, infine, come tutta la produzione sia giocabile solamente in lingua inglese, presentando qualche termine o forma grammaticale che potrebbe non risultare comprensibile ai meno avvezzi alla lingua della Regina.

Northgard è un RTS divertente e difficile, ma privo di nuove idee, che presenta una mappatura dei tasti riuscita e un discreto numero di attività da svolgere, a patto di apprezzarne le meccaniche principali. Ci rendiamo conto, infatti, che non si tratti di un titolo per tutti, risultando eccessivamente complesso per i meno esperti e privo di spunti innovativi per gli amanti degli strategici. Insomma: i ragazzi di Shiro Games hanno realizzato un prodotto valido che, tolta qualche incertezza, ci sentiamo di consigliare a coloro che cercano un buon RTS da giocare su Nintendo Switch e che, magari, possano apprezzare l’atmosfera vichinga che, ovviamente, permea tutta la produzione.

INFO UTILI

Abbiamo giocato a Northgard su Nintendo Switch sia in versione portatile che in quella docked, preferendo di gran lunga la prima per comodità e per gli innegabili limiti tecnici della produzione Shiro Games.

Durata
  • La Story Mode di Northgard può essere completata in circa 8-10 ore, ma dipende totalmente dal metodo di approccio del giocatore.
  • La longevità complessiva del titolo, invece, è a totale discrezione dell'utente, che potrà passare due, come venti, ore a provare tutte le possibili combinazioni di partite single player e multigiocatore
Struttura
  • Northgard è un RTS che ibrida alcune idee di Age of Empires con alcune meccaniche di Civilizations.
Collezionabili e Extra
  • Northgard non presenta particolari collezionabili, a meno che non ci si riferisca alle risorse e ai tesori che vengono consumati all'interno della singola partita.
Grafica

Sotto il profilo meramente tecnico, Northgard presenta una grafica cartoon che sicuramente ammortizza l'impatto visivo, ma bastano pochi istanti di gioco in modalità docked per riconoscere tutti i limiti tecnici di una produzione indipendente. Ammettiamo, però, che in modalità portatile il titolo Shiro Games faccia la sua buona figura, riuscendo a nascondere ancora di più i non eccelsi modelli poligonali di ambienti e personaggi.

74
COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO

Anche per quanto riguarda il lato sonoro, Northgard intrattiene, ma non stupisce mai. La colonna sonora, che pesca a piene mani dal mood norreno che caratterizza tutta l'opera, riesce a non disturbare nel corso delle partite, ma, allo stesso tempo, non si innesca mai quell'amore che spinge i videogiocatori a ricercare la soundtrack in internet una volta spenta la propria console. Nella media anche il doppiaggio delle cut-scene, che non esalta, ma che non danneggia l'opera.

76
GAMEPLAY

Il gameplay è sicuramente l'elemento più riuscito di Northgard. Lo Story Mode intrattiene e funge da ottimo trampolino di lancio, mentre la modalità Single Player presenta talmente tante variabili che, per testarle tutte, il giocatore dovrà spendere davvero molte ore del proprio tempo. Inutile dire che, trattandosi di un RTS, la longevità complessiva del titolo dipende dalla natura del videogiocatore, che potrà divertirsi sia nelle appena citate modalità in solitaria, che nel Multiplayer tipico di questo tipo di produzioni.

84

Lascia un commento