Recensione di Fire Emblem Warriors

Il ritorno di Fire Emblem in una veste inedita per il brand

Recensione di Roberto D'Amore

Con Hyrule Warriors Nintendo aveva aperto una collaborazione con Koei Tecmo Games per unire alcuni tra i suoi brand più famosi con elementi della serie di Dynasty Warriors. Sviluppato nuovamente da Omega Force e dal Team Ninja ecco che arriva anche Fire Emblem Warrios ad aggiungersi al bouquet di titoli per Switch e 3DS nati da questa collaborazione. Gli sviluppatori saranno stati in grado di trasformare personaggi e situazioni care al brande di Fire Emblem, in uno stile apparentemente agli antipodi con esso?

Come era stato per Hyrule Warriors, anche per Fire Emblem Warriors abbiamo un roster di personaggi presi da molti capitoli della saga di Fire Emblem. Il motivo fondante di questo incontro, nonché perno della vicenda che accomuna i nostri eroi, è la crisi che si presenta in un non meglio precisato mondo in cui si confrontano i due regni confinanti di Aytolis e Grimstone. Una antica calamità incombe sull’Aytolis e sui suoi pricipi ereditari Rowan e Lianna, nonchè sul mondo intero. Il drago del caos si è risvegliato con il sostegno del regno di Grimstone e ha aperto numerosi portali verso un’altra dimensione che, oltre a portare all’interno del mondo delle creature oscure per poter attaccare l’Aytolis, permette ad eroi e cattivi di altre dimensioni di giungere in questo mondo. Sarà compito dei due principi di Aytolis trovare le gemme nate da spiriti eroici che danno potere allo scudo di fuoco e poter così sconfiggere il drago del caos una volta per tutte. Ad accompagnarli ci saranno gli eroi provenienti da Fire Emblem Awakening, Fire Emblem Fates e Fire Emblem Shadow Dragon, i quali si batteranno al fianco dei nostri protagonisti per aiutarli nella loro missione e poter così tornare ai propri mondi.

Anche se la trama non è tra le più originali e i pochi colpi di scena presenti sono abbastanza evidenti, nel complesso riesce nello scopo di fungere da collante che giustifica la presenza di vari personaggi provenienti dai più disparati mondi e di risultare comunque gradevole da seguire negli intermezzi tra uno scontro e l’altro. Unica vera nota dolente è la mancanza di molti personaggi iconici provenienti da titoli più vecchi della saga, anche se il già nutrito roster bilancia in parte questa mancanza con un cast comunque molto variegato.

Dal punto di vista del gameplay abbiamo di base una classica impostazione alla Dynasty Warriors, anche se con qualche aggiunta maggiormente legata all’universo di Fire Emblem. Di base avremo per ogni personaggio (che sono 20 più 3 segreti, senza contare i personaggi dei DLC), un attacco leggero ed uno pesante (da combinare per cercare di mandare gli avversari più forti in stato di collasso ed effettuare un attacco critico), una schivata ed un attacco speciale (utilizzabile dopo il riempimento dell’apposita barra), a questi si aggiungerà la modalità risveglio che fornirà al nostro personaggio, una volta attivata, numerosi vantaggi contro tutti i nemici, come maggiori danni e una maggiore facilità di infliggere lo stato di collasso. Questa serie di mosse ed abilità permettono ai nostri eroi di farsi strada attraverso orde di nemici semplici e soldati elite avversari, ossia nemici più forti della generica massa informe che ci si presenterà davanti, oppure veri e propri miniboss che dovremo affrontare per procedere all’interno della mappa per completare gli obbiettivi della missione in corso. Ogni mappa è dotata di presidi e campi che dovremo conquistare battendo il relativo soldato elite o il miniboss che lo custodisce, così da poter ridurre il controllo dell’esercito avversario sul territorio, il tutto difendendo la base alleata e i suoi comandanti dagli attacchi dell’esercito avversario.

Per ottenere il successp bisogna però tener conto di tutta una serie di elementi che conferiscono a Fire Emblem Warriors una nota più tattica. Primo fra tutti vi è il triangolo delle armi, tanto caro alla serie di Fire Emblem, infatti quando affronteremo certi nemici dovremmo sempre tener conto dell’arma impugnata dal nostro eroe e quella del nostro avversario, in quanto la spada batte l’ascia, l’ascia batte la lancia e la lancia batte la spada (esistono anche altre armi come tomi, artigli, archi e pietre di trasformazione, che però seguono regole più complesse) ed è sempre preferibile trovarsi dal lato vincente del triangolo per infliggere maggiori danni all’avversario e mandarlo più facilmente in stato di collasso, viceversa infliggeremo meno danni, il nostro avversario si parera più spesso e sarà molto difficile mandarlo in stato di collasso (qualora si attivi il risveglio tali limitazioni verranno tolte per tutta la durata di questo stato avanzato).

Viene da sé che è necessario scegliere accuratamente gli eroi da schierare in battaglia e dove effettivamente schierarli. Per questo ci viene in aiuto la mappa tattica, consultabile sia prima dell’inizio dello scontro sia in ogni momento durante la missione. Prima della battaglia è possibile visionare la conformazione dell’esercito nemico e come è disposto sul campo di battaglia per pianificare al meglio la propria strategia d’attacco, invece durante lo sconto è possibile vedere gli spostamenti nemici in tempo reale e così pianificare le mosse del proprio esercito opportunamente. Dalla mappa è inoltre possibile dare degli ordini agli eroi non controllati dal giocatore e controllati dall’IA (che si dividono in eroi controllabili ed eroi di supporto che verranno solo controllati dall’IA), come difendere un particolare obbiettivo, conquistare un presidio avversario e diversi altri. Ad un primo sguardo potrebbe sembrare che tutti questi elementi tattici siano solo un contorno per il gameplay action vero è proprio, ma man mano che si procede le battaglie si faranno sempre più complicate e l’aggiunta di missioni secondarie e di eventi estemporanei all’interno dello scontro porterà per forza di cose il giocatore ad impartire ordini a tutte le unità non controllate (che altrimenti vagheranno per la mappa combattendo i nemici che si troveranno davanti), per tenere sotto controllo tutte le situazioni che altrimenti sarebbero ingestibili in prima persona dalla sola entità del giocatore. Più volte mi sono trovato a sottovalutare delle situazioni contingenti mentre conquistavo un forte nemico e per questo ho perso lo scontro, mentre ordinando di difendere un obbiettivo  ho potuto guadagnare abbastanza tempo per intervenire e salvare la situazione.

Certo stiamo pur sempre parlando di un hack and slash non particolarmente complesso a livello di meccaniche di gioco, ma possiamo dire che la ripetitività insita in questo genere riesce comunque ad essere smorzata, grazie soprattutto all’aggiunta di tutte quelle meccaniche tattiche discusse appena sopra. Personalmente ho trovato che la necessità di gestire situazioni anche complesse in pochi attimi, dando ordini alle varie unità in gioco rendesse il tutto più frizzante e divertente. Anche se sono previsti sessanta minuti massimi per completare una mappa, con una squadra opportunamente livellata e guidata, le missioni sono tutte completabili entro quindici minuti, in casi rari quando il livello non era proprio conforme a quello dei nemici il tempo di completamento si alzava intorno ai venti minuti e questo è un elemento positivo se pensiamo che si tratta pur sempre di un titolo che gira su console portatili le quali in genere vengono usate per brevi sessioni tra un impegno e l’altro o in viaggio. Vi è comunque la possibilità di mettere sempre in pausa in qualsiasi momento e lasciare la console in sospensione qualora ve ne sia la necessità.

Oltre alla classica modalità storia, in cui è possibile sbloccare la quasi totalità dei personaggi disponibili, vi è la modalità epica, che presenta delle storie prese dai vari giochi da cui provengono i nostri eroi e che presenta delle sfide, che aumentano la longevità complessiva del titolo, e tramite le quali è anche possibile reclutare tre personaggi segreti presenti nel roster, come Anna (personaggio ricorrente dei vari Fire Emblem), Lyn (da Fire Emblem: The Blazing Blade) e Celica (da Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia)

Sul comparto tecnico c’è poco da dire. Il titolo non brilla di certo per potenza grafica o una direzione artistica particolarmente ispirata. I modelli degli eroi sono discretamente dettagliati, mentre i volti mostrano un livello di dettaglio non proprio elevato, così come i nemici sono quasi tutti dimenticabili nel complesso. Il gioco in single player riesce a garantire per lo più una certa fluidità nel gioco, con qualche occasionale calo di frame rate nelle situazioni più concitate, mentre in multiplayer (locale) i cali diventano molto più frequenti e si vede che in tale frangente il gioco arranca non poco. Buono il doppiaggio dei vari personaggi che sono tutti ben caratterizzati a livello vocale rendendoli uno diverso dall’altro.

INFO UTILI

La versione del gioco provata è quella per Nintendo Switch, sia in dock che in versione portatilte. Sono stati fatti anche dei test in multiplayer locale con un amico al fianco su schermo condiviso

Durata
  • Per ogni mappa il gioco prevede una durata massima della battaglia di 60 minuti, ma in genere le mappe sono terminabili nell'arco di 15 min (limite per ottenere il grado massimo in alcune di esse) o anche qualcosa in meno.
  • La campagna può essere terminata in una decina d'ore circa, ma se si vogliono completare tutte le sfide anche della modalità epica si possono superare abbondantemente le trenta ore di gioco.

In conclusione Fire Emblem Warriors è un titolo che di certo non può essere considerato al pari di altri titoli blasonati usciti per le console di casa Nintendo e non va di certo preso come modello per i nuovi Fire Emblem, ma non è assolutamente un titolo scadente. Riesce a ritagliarsi un suo angolino tra i fan storici del brand fornendo un gameplay più semplice rispetto al classico stile strategico della saga, senza però dimenticare il nome che porta. Tornando alla domanda posta ad inizio di questo articolo possiamo rispondere che si, i ragazzi di Omega Force e Team Ninja sono riusciti più che discretamente a combinare due generi molto distanti fra loro, offrendo un titolo divertente e leggero in grado di fornire agli appassionati del brand un interessante nuovo punto di vista sui propri eroi preferiti.

Grafica

Non particolarmente ispirata o potente in quanto a dettaglio. Per la maggior parte del tempo il gioco riesce ad essere fluido, ma con qualche calo di frame rate nel single player. Purtroppo in multiplayer la situazione peggiora non poco, anche se il titolo rimane sempre a livelli accettabili di giocabilità.

65
COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO

Non vi sono temi o musiche particolarmente memorabili e non si può parlare di una soundtrack molto vasta ma nel complesso riesce ad accompagnare discretamente le situazioni presenti nel gioco. Il doppiaggio è di buona fattura e caratterizza bene i vari personaggi nelle loro varie sfaccettature.

70
GAMEPLAY

Sulla base di un classico hack and slash si innesta uno strato tattico particolarmente intrigante, in grado di fornire un maggiore grado di sfida a chi si approccia ad ogni mappa e questo riesce a rendere più profondo e divertente, l’intera esperienza.

75

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