Eccoci ancora in un nuovo appuntamento retro, in cui torniamo su un vecchio gioco, questa volta di ruolo e da godere anche in portabilità. Final Fantasy Tactics Advance immagino lo avranno sentito nominare giusto in pochi; uscito su Game Boy Advance nel corso del 2003, fu l’ultimo capitolo sviluppato da Square durante l’era di Hironobu Sakaguchi.
Azione e movimento a turni, derivati dal capitolo PlayStation del 1997. Cinque razze (Umani, Moguri, Bangaa, Vieira e Nu Mou) dalle quali hanno origine oltre trenta classi. Ciascuna è determinante per equipaggiamento, progressione di statistiche e tecniche da apprendere.
Una storia a mio avviso davvero ben scritta, che tuffa il giovane Marsh e i suoi tre compagni nel fantastico mondo di Ivalice. Il tutto è condito da personaggi originali e diversificati, tra cui l’indimenticabile Moguri Montblanc.
Il tema cardine del gioco che lega i protagonisti è proprio la fuga dal mondo reale, verso il quale hanno marcati conflitti. L’inaspettato arrivo ad Ivalice non può che rendere sollievo e offrire un rifugio dalle rispettive problematiche familiari, fisiche o di vario genere. Solamente Marsh ha fin da subito la razionalità e il coraggio di opporsi all’escapismo degli amici e del fratello Doned. Si batterà infatti per riportare tutto com’era, anche a costo di spezzare l’illusoria felicità del nuovo mondo. Il messaggio di fondo del gioco, più attuale che mai, invita all’affrontare le avversità per quanto opprimenti siano e a non scappare inutilmente.
Nel corso dell’ardua impresa è il mondo di gioco a farla da padrone con le sue svariate location. Queste spaziano dalle trafficate città, ai fitti boschi e passi di montagna, ognuna contraddistinta da tipiche creature selvagge. Da sottolineare i colorati fondali animati da azzeccati suoni ambientali, che fanno la loro parte considerate le caratteristiche della console. Impressionante è come lo stile visivo sia apprezzabile ancora oggi, grazie alla visuale isometrica e ai vivaci sprite.
Il gameplay è contraddistinto dalla forte componente tattica, che porta il giocatore a sfruttare le abilità di ogni personaggio e l’ambiente. Era una buona norma diversificare il party con componenti abili nel combattimento ravvicinato, a distanza e nelle tecniche di magia. A complicare le carte in gioco ci pensa il sistema di leggi, che stabilisce l’elenco di azioni proibite al giocatore. La loro infrazione può portare ad un’ammonizione o un’espulsione e conseguente detenzione in prigione, da scontare successivamente. L’assenza di più modalità di difficoltà non si fa sentire ed il livello di sfida è buono.
La colonna sonora principale, composta da Nobuo Uematsu, riesce a dare il massimo anche in questa occasione. Le piacevoli musiche di combattimento appartengono a Hitoshi Sakimoto, compositore già noto nell’ambiente e autore delle musiche di Vagrant Story. Tutto ciò lo rende uno dei miei capitoli preferiti, anche perché fu il primo Final Fantasy che giocai.
Il titolo è tornato in auge di recente grazie alla pubblicazione sulla Virtual Console di Wii U. Su Switch stanno uscendo vecchi giochi in omaggio agli abbonati ai servizi online; se si aggiungessero anche quelli del GBA, sapreste cosa recuperare. Fatemi sapere se anche voi avete ricordi o memoria di questo tanto particolare quanto riuscito titolo.
Non dimenticatevi di scrivere nei commenti se avete memoria di questo j-rpg e di seguire gli ultimi arrivi nella rubrica.
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Gioco sottovalutato che però ha dovuto pagare la console d’uscita. Di fatto era un tipo di console e di schermo che seppur coloratissimo non rendeva molto per questo genere. Un gran peccato ma consigliato a tutti i fan del genere.
Un motivo in più per vederlo su Switch!