10 giochi che hanno fatto la storia di Nintendo 64

Un viaggio tra i dieci titoli che più hanno definito il buon vecchio "Project Reality".

Giochi di Michele Pintaudi

Nintendo 64 è, ad oggi, una delle console più amate dagli appassionati di retrogaming. Il perché, al netto di tutto ciò che poteva offrire da un punto di vista prettamente hardware, sta anche nella possibilità di poter attingere da una serie di titoli davvero, davvero eccezionali. Ridurre questa lista a dieci è stato uno sforzo non indifferente ma, credeteci, quelli di cui leggerete sono degli assoluti capolavori che, in un modo o nell’altro, vi invitiamo a recuperare il prima possibile.

GoldenEye 007 (Rare, 1997)

Partiamo subito col botto, con uno dei titoli cardine della storia dei videogiochi. Già perché GoldenEye 007, tratto dall’omonimo film con Pierce Brosnan, è molto più di un semplice sparatutto. A detta di molti infatti, il gioco Rare porta il genere ad un livello successivo introducendo una campagna singleplayer confezionata alla perfezione e una sempre divertente modalità multiplayer fino a quattro giocatori: un’esperienza che vi consigliamo di (ri)scoprire ancora oggi. Pensato inizialmente come uno sparatutto su binari, il gioco nascerà poi come un FPS freeroaming, dove il giocatore può esplorare la mappa e scoprirla in ogni suo piccolo dettaglio. Il titolo si è rivelato un successo incredibile a livello di critica e pubblico, divenendo il terzo gioco più venduto di sempre per Nintendo 64. Nel 2010 Activision ha pubblicato un remake che, a onor del vero, non ha nulla da spartire con l’unica e inarrivabile esperienza propria del gioco originale.

Conker’s Bad Fur Day (Rare, 2001)

Qualcuno di voi lo conoscerà sicuramente, tutti gli altri devono correre immediatamente a colmare questa lacuna: siamo di fronte è una delle esperienze più grottesche mai concepite per un videogioco. In questo allegro platform vestiremo i panni di Conker, un (poco) tenero scoiattolo con il vizio dell’alcool, dei doppi sensi e della violenza gratuita… Il protagonista perfetto insomma! In un viaggio ricco di personaggi ambigui che vanno da donnole legate alla criminalità organizzata a Alien (sì, per davvero) e di continue citazioni politicamente scorrette ci sarà dunque da divertirsi. Attualmente lo potete trovare su Xbox One in un’edizione rimasterizzata e in alcune sezioni purtroppo anche censurata, ma che merita comunque di essere vissuta appieno.

Super Mario 64 (Nintendo, 1996)

Nintendo 64 ha rappresentato forse la svolta definitiva per un brand ormai leggendario come Super Mario. Con titoli di successo come Mario Kart 64 e l’ancora attuale Smash Bros, Mario è diventato sempre di più l’uomo simbolo del colosso nipponico. Il vero capolavoro, però, Nintendo l’ha fatto con Super Mario 64: ad oggi considerato uno dei migliori platform della storia. Uscito in Europa nel 1997, il gioco segna il passaggio delle avventure dell’idraulico più famoso alle tre dimensioni: una vera e propria rivoluzione non soltanto per la serie ma per tutto il mondo del gaming, che ha ricevuto il plauso pressochè unanime sia dal pubblico che dalla stampa specializzata. Un mondo enorme da esplorare, un level design impressionante sotto tutti i punti di vista e l’accompagnamento musicale del buon Koji Kondo sono soltanto alcuni degli ingredienti in grado di rendere Mario 64 il platform 3D definitivo.

The Legend of Zelda: Ocarina of Time (Nintendo, 1998)

Nel 2000 Nintendo pubblica il fantastico The Legend of Zelda: Majora’s Mask, un titolo in grado di soddisfare i fan di tutto il mondo pur aggiungendo alla serie quella tinta dark che rappresentava una vera e propria novità. Al titolo va dato atto di aver retto l’eredità di ciò che il pubblico aveva ammirato appena due anni prima: Ocarina of Time. Indicato da molti addirittura come il miglior gioco di sempre, il quinto capitolo della serie (nonché primo in 3D) ebbe un impatto incredibile anche sui titoli usciti in seguito. Prendiamo ad esempio il target lock, la possibilità di focalizzare il proprio sguardo su un singolo nemico durante un combattimento: oggi la troviamo in tutti i giochi, ma nasce vent’anni fa con Ocarina of Time. All’infuori del grande lavoro a livello tecnico resta comunque un’avventura che unisce ad un’atmosfera poetica e indimenticabile un’esperienza divertente, ricca di rompicapo e di terre da esplorare.

Star Fox 64 (Nintendo, 1997)

Conosciuto anche come Lylat Wars, questo sparatutto a scorrimento riesce ancora oggi a emozionare chiunque ne senta parlare. Nei panni del pilota Fox McCloud intraprenderemo, a capo della squadra Star Fox, un’epica missione per salvare il sistema Lylat dalle truppe del perfido scienziato Andross. Ambientazioni fantascientifiche realizzate a dovere e un comparto grafico e sonoro degni di questo nome rendono Star Fox 64 una delle esperienze più divertenti che la console Nintendo è stata in grado di offrire. Un successo che ha spinto Nintendo, nel 2011, a pubblicare un remake su Nintendo 3DS e a considerare Fox come uno dei personaggi di punta dell’azienda.

Donkey Kong 64 (Rare, 1999)

Ebbene sì, siamo di fronte ad un altro titolo sviluppato da Rare. Questa prima avventura 3D dello scimmione più amato dei videogiochi andava però citata, in quanto rappresenta forse il punto più alto raggiunto dall’intera serie. Il gioco ci mette inizialmente nei panni di Donkey Kong, intento a liberare i suoi amici imprigionati dal perfido King K. Rool raccogliendo inoltre tutte le banane presenti nella mappa, necessarie per affrontare il boss di fine livello. Nell’arco di tutti gli otto livelli disponibili, potremo notare come Donkey Kong 64 non difetti proprio di nulla: dalle ambientazioni più varie (passeremo dal deserto al fondo del mare) a un livello di sfida da non sottovalutare, fino ad un’avvincente modalità multiplayer fino a quattro giocatori.

Harvest Moon 64 (Victor Interactive Software, 1999)

Il terzo capitolo di una delle serie più amate dai fan di Nintendo arriva a fine millennio e, riprendendo i caratteri che hanno reso i suoi predecessori dei titoli degni di nota, riesce forse anche ad alzare ulteriormente l’asticella. Già perché complici un comparto grafico molto valido per l’epoca e tutta una serie di dinamiche realizzate con molta cura, Harvest Moon 64 riuscirà a farvi immergere completamente nella vita contadina. Indossando i panni di Pete avremo un obiettivo: restaurare la fattoria di nostro nonno guadagnandoci, inoltre, il rispetto e l’amicizia della comunità. Il sistema di crescita progressiva del protagonista, l’attenzione ai dettagli e il gran numero di cose da fare – potremo addirittura metter su famiglia! – rendono questo simulatore un vero must have per tutti i possessori di un Nintendo 64.

Re-Volt (Acclaim Entertainment, 1999)

Forse il titolo meno conosciuto della lista, questo simulatore di guida è una vera chicca forse troppo, troppo sottovalutata. Uscito nel 1999 su tutte le console disponibili in quel periodo, Re-Volt permette al giocatore di diventare un campione nelle corse di auto radiocomandate. Sì, avete letto bene: guidando automobiline delle classi più disparate – potremo scegliere tra ben cinque diverse categorie, da Principiante a Professionista – sfideremo i nostri amici (o il computer) in gare mozzafiato fino all’ultima curva. Con tredici circuiti diversi che appariranno giganteschi alle nostre piccole RC e una serie di power up per mettere fuori gioco anche gli avversari più ostici il piatto è servito: ci vediamo al traguardo!

International Superstar Soccer 64 (Konami, 1997)

International Superstar Soccer, che per chi non lo sapesse è la serie capostipite dell’odierno Pro Evolution Soccer, fa la sua comparsa anche su Nintendo 64 con un titolo tra i migliori nel suo genere. Pur non disponendo di molte licenze – i nomi dei giocatori erano fittizi – il simulatore calcistico di Konami era un gioco genuinamente divertente: con sei modalità di gioco e un gameplay all’avanguardia per il 1997, ha fondamentalmente gettato le basi per quella che è oggi una delle serie più vendute al mondo. In tutta onestà, ISS 64 è un titolo valido ancora oggi se avete voglia di passare un bel pomeriggio in compagnia di amici con un gioco che sì, non è tecnicamente eccelso come i prodotti di oggi, ma regala sempre e comunque tantissimo divertimento.

Banjo-Kazooie (Rare, 1998)

Concludiamo in nostro viaggio con (udite udite!) un altro titolo targato Rare nonché capostipite di una serie di platform che, nonostante i numerosi alti e bassi, è rimasta e rimarrà per sempre nel cuore dei giocatori che hanno avuto la fortuna di provarla. Stiamo parlando del primissimo Banjo-Kazooie dove, nei panni di un simpatico orso e del suo fido volatile, vivremo un’avventura nei posti più improbabili incontrando alcuni dei personaggi meglio ideati in un titolo del genere. Un vero e proprio cult nel quale non mancheranno coloratissime ambientazioni che ci invoglieranno ad esplorare ancora e ancora, per arrivare a salvare Tooty, la sorella del nostro protagonista rapita dalla malvagia strega Gruntilda. L’amore dei fan per il titolo ha permesso lo scorso anno ad alcuni ex dipendenti Rare di dar vita, a seguito di una campagna di crowdfunding, a Yooka-Laylee: un vero e proprio erede spirituale dello storico titolo nato su Nintendo 64. Noi vi invitiamo a provarli entrambi, per scoprire due avventure con un’atmosfera che non dimenticherete facilmente.

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