Era il 19 novembre 2006 quando Nintendo Wii si avviava alla conquista dei primi salotti americani. Un inedito sistema di controllo, basato sull’accelerometro del Wiimote capace di interpretare movimenti tridimensionali e il sensore di puntamento a infrarossi si presentarono fin da subito come i suoi principali punti di forza, a discapito di una minore potenza dell’hardware rispetto alle console concorrenti.
Nintendo Wii è stata capace di imporsi come la macchina da gioco di maggior successo della settima generazione, superando persino il muro dei cento milioni di unità vendute.
Ciò è stato possibile grazie al vastissimo pubblico che la console ha saputo catturare. Questo era composto in parte dagli storici fan della grande N, che in questa circostanza identificheremo come hardcore gamer; ma soprattutto da quelli meno esperti, attirati dalla novità e dall’immediatezza dei controlli, passati alla storia come casual gamer.
Dunque a distanza di 12 anni buoni possiamo definire Nintendo Wii come una console per “non videogiocatori”?
La scelta di inserire in ciascuna confezione due titoli come Wii Sports e Wii Play ha messo in luce fin da subito l’idea di gioco che Nintendo voleva proporre; vale a dire una console con nuova personalità accessibile a tutti. Infatti sono stati davvero numerosi i titoli contraddistinti da una marcata immediatezza, anche se allo stesso tempo carenti in quanto a profondità e spessore.
Ma non è tutto qui, ai titoli più leggeri e spensierati Nintendo ha sopperito egregiamente con giochi indimenticabili, esaltati dalla critica e rimasti talvolta ignoti a gran parte del pubblico.
Giusto per citarne qualcuno, tra gli rpg spiccano capolavori come Xenoblade Chronicles, lo sconfinato gioco di ruolo sviluppato da Monolith Soft, l’emozionante The Last Story sotto la guida del papà di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi a capo di Mistwalker, il fantastico Monster Hunter 3 (Capcom) e l’avvincente Pandora’s Tower (Ganbarion).
Se poi tornassimo sui grandi classici improntati all’azione la musica cambierebbe eccome, ben due capitoli dedicati alle avventure di Link The Legend of Zelda: Twilight Princess. Uscito a cavallo di due generazioni e considerato l’episodio che al momento più sia avvicina all’epico Ocarina of Time. Skyward Sword, in seguito fu definito il vero canto del cigno di Wii, sfruttandone al massimo le potenzialità.
Ben tre titoli incentrati sul simpatico idraulico baffuto: Super Mario Galaxy 1, 2 e Bros., oltre ai più classici Mario Kart Wii e Super Smash Bros. Brawl e vari sportivi. Un parco titoli esclusivo di tutto rispetto per una console “da casual”.
Negli anni hanno trovato spazio anche fortunati esperimenti come il bizzarro No More Heroes del noto autore Suda51 e Red Steel, il primo sparatutto in soggettiva di Nintendo Wii; un titolo che ho tuttora impresso nella memoria essendo stato il primo vero gioco che provai personalmente con gli innovativi controlli; tralasciando le diverse e chiare sbavature tecniche che accusava esso ebbe un impatto sicuramente positivo su di me.
E sul fronte online invece? Con un Xbox Live che dominava la scena incontrastato (a pagamento); un timido affacciarsi del PlayStation Network (gratuito), ma in balia di attacchi hacker e prestazioni non proprio all’altezza. La casa di Kyoto decise di dire la sua con Nintendo Wi-Fi Connection (grazie al modem wireless integrato). Riuscì così a garantire un servizio discreto, sfruttato da pochi titoli, principalmente first party, ma quasi sempre affidabile.
Non vanno tralasciati i canali del menu iniziale come lo Shop di Nintendo e quelli dedicati a news, meteo e internet. Da ricordare l’ottimo browser esclusivo della console.
Sentendo nominare la parola “Wii” è impossibile che non girino per la testa le immagini dei “Mii”; i simpaticissimi avatar, vera e propria icona della console erano utilizzabili in un buon numero di titoli personalizzabili in modi numerosi e divertenti. L’apprezzamento fu tale da farli sbarcare sia su Wii U che Switch. Da ricordare la possibilità di salvarli sulla memoria del proprio telecomando e portarli in visita a casa di un amico.
Se a quei tempi ci fossimo lanciati alla ricerca del simbolo del progresso grafico ecco quello non era Nintendo Wii. Forse per rendere il prezzo del prodotto alla portata di tutti (soli $250), a livello di hardware Nintendo offrì con Wii una console di settima generazione quasi paragonabile a quelle della sesta. Giusto per fare un paragone il processore grafico di Wii raggiungeva i 12 GIGAFLOPS (miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo) che rimaneva ben lontano dai 230 di PlayStation 3.
I suoi due chip principali erano la CPU IBM Broadway caratterizzata da una frequenza di clock di 729 MHz e la GPU realizzata da ATI denominata Hollywood.
Grande peso fu dato alla completa retrocompatibilità con i giochi di GameCube, disponendo di due entrate per le memory card e quattro per i controller.
L’uscita video supportava le opzioni RGB SCART e quella composita, con risoluzioni di 480p o 576i. Dunque non abbastanza per essere definita alta definizione (720p) e sfruttare le caratteristiche delle TV HD che si stavano rapidamente diffondendo.
A livello di consumi la console si comportava ottimamente durante le fasi di gioco assorbiva da quindici a massimo venti Watt.
Diverse sono state le periferiche sfruttate dal software come la Wii Balance Board o il Wii Motion Plus, capaci di migliorare l’esperienza di gioco già buona di per sé o di trovare nuove vie di intrattenimento.
In conclusione Nintendo Wii è stata una console fuori dal suo tempo, un hardware datato che si contrapponeva però a un sistema di controllo innovativo. L’utilizzo finale che Nintendo ha fatto di Wiimote e Nunchuck è il risultato di una scelta coraggiosa e le vendite hanno saputo darle ragione.
Tuttavia con la fine del suo ciclo vitale il momento d’oro di Nintendo ha subito una forte battuta d’arresto. Non fu in grado di far “migrare” i curiosi acquirenti dell’ultim’ora sulla piattaforma successiva, probabilmente già stanchi di quanto l’ambito videoludico gli aveva offerto. Ma non per questo la possiamo sminuire come una console per casual, anzi per via della grande varietà e alla vastità del proprio parco titoli, mi sentirei di definirla come la vera console per tutti.