Le musiche di Undertale

Tra mostri e umani, Undertale ci porta in un mondo sotterraneo pieno di composizioni eccellenti ed emozioni a non finire

Colonna Sonora di Alessandro Palladino

Quando si parla di colonne sonore memorabili, spesso si guarda alle grandi produzioni tripla A. Come non pensare a brani iconici provenienti da titani come Metal Gear Solid o Final Fantasy? Bastano solo i nomi per farci ricordare la nostra canzone preferita, mandandola a ripetizione nel cervello come se fosse Spotify Premium. Tuttavia, ogni tanto, capita che le produzioni indipendenti siano un terreno fertile per composizioni dalla stessa caratura di quelle presenti nel pantheon dei videogiochi più memorabili. Tra tutti, uno dei più recenti a cadere in questo effetto è stato Undertale, un “RPG” pixellato che ha letteralmente rubato il cuore a milioni di giocatori, tanto da essere trasposto su molte console.

L’ideatore di questo capolavoro ed unico sviluppatore è Toby Fox e oltre ad aver curato ogni aspetto del gioco è anche il compositore principale della colonna sonora. Eppure, nonostante gli sforzi di una singola persona, il prodotto musicale è stato così tanto elogiato da essere uno dei punti che più hanno venduto Undertale al pubblico di Steam. In effetti, la qualità dei brani è davvero ottima e punta moltissimo al feeling retro che il gioco regala grazie alla sua estetica a due dimensioni. Tuttavia, ciò che veramente porta in alto la colonna sonora è come essa sia stata sfruttata per accompagnare le dinamiche del gameplay e della narrazione, creando un apparato organico che amalgama ogni elemento che compone il gioco. Un effetto simile a quello che abbiamo analizzato precedentemente nelle musiche di NieR: Automata.

Senza perderci in ulteriori preamboli, ci gettiamo a capofitto in uno dei brani che hanno più definito la dualità di Undertale: il tema della città di Snowdin. Nelle due versioni che troverete di seguito, è possibile ammirare come il tema “normale” sia un allegro motivetto che si sposa benissimo con la serenità della città dei mostri, abitata da diverse famiglie e ricca di personaggi interessanti. Da profani, abbracciando per la prima volta questa produzione ci si ritroverà spesso a sentire questo brano, ricordando con calore quel piccolo spaccato pacifico di civiltà. Però, se si deciderà di seguire la strada dello sterminio totale, la felice canzoncina verrà abbondantemente distorta in un lamento orribile, spettro di tutte le emozioni che il brano originale voleva trasmetterla. Tale effetto serve per accentuare la tecnica volta a utilizzare gli asset del gioco “normale” per sottolineare la malvagità del percorso Genocide, lasciandovi marcire nei sensi di colpa.

Questo approccio non è di certo utilizzato solamente della dualità tra buono e malvagio, ma anche in diversi altri aspetti del gameplay. Il primo tra tutti, e il più evidente, è relativo ai combattimenti con i boss. Oltre a regalarci alcune delle musiche d’accompagnamento più iconiche della generazione corrente, questi fantastici brani diventano i principali gestori del ritmo dello scontro, che come saprete è un bullet hell con diversi meccanismi basati sul tempo e sulla schivata. Tra tutti i brani possibili, la canzone che accompagna lo scontro di Papyrus è quella che rende questo aspetto più evidenti. Nella prima parte del combattimento, infatti, vedremo il nostro prode cavaliere scheletrico fare lo stupido fino a quando non deciderà di averne abbastanza delle nostre – corrisposte – avanches. A quel punto, il ritmo della canzone cambia drasticamente e le percussioni si fanno più evidenti all’interno del rumore di sottofondo. Con l’incremento della velocità c’è anche quello della difficoltà, la quale ci annuncia poco delicatamente di essere entrati nel vero scontro.

Un espediente della stessa pasta è utilizzato per lo scontro contro Flowey nella sua forma finale fatta di tentacoli e orrori. Questa entità si para davanti a noi pronta a utilizzare tutto ciò che è presente nel regno pur di farci fuori, arrivando a rompere la quarta parete in uno scontro che addirittura coinvolge i nostri salvataggi. Degno di questa descrizione, il tema della battaglia è il più mutevole della colonna sonora, soprattutto perché utilizza i vari brani iconici per dare indicazioni su quello che il giocatore deve tentare di fare. Attraverso indizi visivi e sonori, si riuscirà ad accedere ai poteri dei cuori multicolore, permettendoci di curarci e contrattaccare l’odioso fiore.

La magia sonora di Undertale però non è solo funzionalità, ma anche un enorme apporto che la musica (in assenza di un vero e proprio doppiaggio) contribuisce nello scandire l’atmosfera della narrazione. Che sia l’accogliente abitazione della nostra “mamma” o uno strano lago ricco di stelle, i brani sono tutti tarati per scandire il significativo viaggio del nostro alter ego. Mentre nelle prime sezioni si hanno composizioni tranquille e abbastanza nella norma, andando avanti e scoprendo i segreti dietro la terra ci si rende conto di essere davanti a un’avventura dalle proporzioni epiche, così tanto influente dal cambiare il destino di un regno e di una civiltà. Aperti gli occhi, ci si rende conto che la musica cambia includendo più strumenti orchestrali, lasciando da parte quell’aria fanciullesca da avventura nei boschi fatati.

Concludiamo proprio con due dei brani più iconici che simboleggiano la fine dei due grandi percorsi principali: Megalovania e Hopes and Dreams. Il primo è l’apoteosi dell’evoluzione di un personaggio lasciato sempre nel non detto, che in questa unica occasione si rivela completamente al fine di combattere la minaccia finale del paese. Si tratta di uno scontro importantissimo, forse il più difficile di tutto il gioco, eppure la colonna sonora è ben lontana dall’epicità del secondo brano. Piuttosto rimane molto tematica all’identità del combattente, lasciandoci intuire l’unilateralità dello scontro proprio sapendo che, per il gioco stesso, sarà questione di pochi secondi. Ciò la fa accostare a tutte quelle musiche create per ilarità, come il background del villaggio dei Temmie.

SCHEDA TECNICA Autori

Toby Fox,

Piattaforme Streaming Musica Scheda Gioco
  • Nome gioco: Undertale
  • Data d uscita: 15 Settembre 2015
  • Piattaforme: macOS, Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Assente
  • Lingua testi: Inglese

Hopes and Dreams è invece un brano molto classico nella tradizione degli scontri finali, utilizzando delle sonorità che richiamano interamente le diverse altre musiche della colonna sonora. Più che per le tecniche, la pura qualità della musica è il punto centrale dell’analisi. Sia per il contesto in cui viene utilizzata, sia per il classico momento del riscatto dell’eroe e dei suoi compagni, il coinvolgimento creato dal gioco con questo componimento è strabiliante, così tanto da farlo stampare fermamente all’interno della memoria del giocatore.

Di seguito, potrete trovare la colonna sonora completa in unico video di YouTube con i timestamp nella descrizione.

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