GameStop cambierà: il futuro è social, quasi da sala lan

Novità sperimentali da Tulsa Oklahoma per quattro nuovi tipi di store tra socialità, retrogaming e postazioni di gioco.

Editoriale di Francesco Pagano

Il cambio di pelle di GameStop, quello che la società aveva promesso e che sia i dipendenti che i clienti speravano si realizzasse, è realtà. O meglio lo diventerà a breve. Pochissimo tempo fa avevo riportato una sintesi della situazione drammatica in cui versa la catena americana e di come c’era bisogno di un grande cambiamento per (ri)prendersi un posto nel mercato moderno.

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Postazioni PC per eventi e prove di videogiochi. La versione “social” di GameStop.

Sorvolando l’oceano, qualche fortunato cronista ha potuto toccare con mano le caratteristiche dei futuri negozi GameStop, di come potrebbe cambiare l’esperienza utente all’interno dei nuovi punti vendita che sono in fase di test negli Stati Uniti. L’uso del condizionale è d’obbligo poiché sappiamo tutti che c’è differenza tra un concept e la sua realizzazione finale, tra l’idea e il prodotto finito comprensivo di tutte le correzioni derivate da fattibilità, costi e pragmatismo.

La rivoluzione di Tulsa, Oklahoma

Per capire cosa ci sarà da vedere in futuro c’è da raccontare il concept store di GameStop di Tulsa in Oklahoma che è uno dei nodi dai quali parte la rivoluzione del marchio GS. Questo negozio ha un’ampia superficie nella quale si stanno testando le nuove idee che verranno poi messe in campo nel futuro. Saranno ben quattro le nuove differenti tipologie che verranno proposte nei vari punti vendita. Ma quali sono queste novità?

Il GameStop di Tulsa per le caratteristiche inserite al suo interno è denominato social store poiché punta tantissimo a creare ambienti che siano dedicati più alla condivisione degli spazi che alla vendita. Via la maggior parte delle pareti traboccanti di giochi in bella mostra, via le centinaia di gadget da comprare. Lo spazio di questo negozio è così suddiviso: postazioni di gioco (36 in questo caso) che occupano quasi la metà dello spazio per partecipare a tornei ed eventi o provare semplicemente dei giochi; postazioni TV con divano per partite anche cooperative; un tavolo per sessioni di board game. Quello che appare chiaro quindi è che nei piani di GameStop c’è tutta l’intenzione di creare un ambiente in cui i giocatori condividono la propria passione e hanno l’opportunità di instaurare nuove amicizie e toccare con mano i videogiochi.

Una comunità riunita attorno ad una simil sala lan

La vendita di giochi e gadget non sarà abbandonata ma, come spiega il capo dell’innovazione di GameStop Zach Shor, l’obiettivo è “ridurre gli ingombri inutili” e creare un ambiente dallo stile Apple Store senza troppe cataste di oggetti, ma con una esposizione più ordinata e più minimale. Si potranno ancora acquistare e preordinare videogiochi ed altri accessori, ma sarà solo una parte dell’offerta. Il nuovo GameStop pare voler avvicinarsi maggiormente al concetto molto in voga di e-sport bar e sala lan.

Il nuovo GameStop riduce gli ingombri e punta ad concept che ricorda le sala lan

Per i primi quindici minuti su ogni postazione gli utenti potranno provare i videogiochi giochi prima di acquistarlo. Dopo quel tempo si potrà pagare per giocare più a lungo con la possibilità di sottoscrivere abbonamenti settimanali e mensili. Ci sarà anche spazio per affittare il negozio per feste private. Anche per agevolare tutte queste opzioni, a disposizione dell’utente finale ci saranno in vendita snack e bibite e addirittura la toilette. Una sala lan a tutti gli effetti, un locale dove passare il tempo più che un negozio dove entrare comprare e uscire.

La diversificazione tra retrogaming e cultura pop

L’esempio di Tulsa non è da considerare il nuovo standard generale della catena americana. Non tutti i negozi hanno così tanto spazio e molti (soprattutto da noi in Italia) spesso solo relegati in piccolo slot dei centri commerciali. GameStop ha pronte quattro nuove idee per diverse tipologie di negozi. Oltre al social store grande già descritto, ce ne sarà una sua versione più ridotta negli spazi, uno tipo di negozio dedicato alla cultura pop (e ai gadget ad essa associati) e un ultimo che sarà la casa del retrogaming. Quest’ultimo avrà più spazi espositivi per i giochi usati anche molto vecchi – dal Super Nintendo in poi – e sarà arricchito da postazioni di gioco con console originali dell’epoca (Nintendo 64, PlayStation per esempio) e alcuni cabinati arcade.

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Uno spazio per i giochi da tavolo e per D&D. GameStop sta proprio cambiando faccia.

Ma la differenziazione dei nuovi tipi di GameStop dovrebbe avere comunque dei punti in comune tra i quali la postazione divano-TV e l’angolo giochi da tavolo che si ritroveranno in ogni locale. La dirigenza di GameStop ha anche chiarito non tutti i vecchi GameStop sono destinati a diventare social store poiché queste novità richiedono una potenza di banda internet e spazi che non tutti gli store possono offrire.

Il nuovo GameStop in Italia

Questi questi quattro prototipi della nuova vita di GameStop sono in rampa di lancio ma non si può pensare che tutto questo si espanda subito in tutto il mondo. “Il bambino è appena nato e tutti vogliono sapere dove andrà al college. Stiamo cercando di vedere come striscierà, camminerà e correrà prima. E ora sta soltanto strisciando”. Con questa metafora Zach Shor ha spiegato che la diffusione e assestamento di questa nuova linea di condotta di GameStop è ancora in una fase iniziale e non ci si può aspettare che già diventi una realtà in ogni negozio già oggi.

Il profondo cambio di rotta di GameStop è sorprendente nelle intenzioni e potrebbe rivoluzionare il mercato.

La prossima generazione di console (PlayStation 5 e Xbox Series X) potrebbe fare da volano per aumentare la risonanza di questo passaggio epocale dell’azienda americana ma non è detto che avvenga già ad inizio generazione. Vista la fatica, l’impegno economico e la mole di lavoro necessarie per rinnovare ogni locale ci vorrà del tempo. Tempo che potrebbe dilatarsi considerevolmente per l’Italia. Inutile sperare che il cambio arrivi in tempi brevi nel nostro bacino d’utenza – piccolo se rapportato a molti altri – e penalizzato anche dalle infrastrutture telematiche, la cui frammentata qualità sul territorio impedisce in molti casi perfino la diffusione delle sale lan.

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Nei nuovi store retrogaming ci sarà spazio per le postazioni old school

Il profondo cambio di rotta di GameStop è sorprendente nelle intenzioni e potrebbe rivoluzionare il mercato. La diffusione ampia della catena americana in tutto il mondo potrebbe dare lo slancio definitivo agli esport e riportare in maniera più ampia l’idea delle sale giochi. Ma le difficoltà sono tante e necessitano di migliorare la competenza degli operatori e aggiungere figure in azienda che mai sono state prese in considerazione in passato. La mancanza di esperienza in campi come admin di tornei, organizzazione eventi e conoscenza del panorama generale dei videogiochi potrebbe essere un problema economico e di organico che in tempi di crisi e grande rinnovamento potrebbe necessitare compromessi. Il futuro di GameStop può essere luminoso come il Sole, ma può diventare un disastro se per troppa smania si punta ad arrivare come Icaro troppo vicini ad esso.

Fonte: https://www.gamesindustry.biz/articles/2020-02-24-gamestops-concept-stores-a-laboratory-not-a-hail-mary

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