Valorant e l’inafferrabile invito alla beta

Il successo del nuovo sparatutto Riot Games è straordinario, ma non staranno chiedendo troppo ai giocatori?

Editoriale di Giuseppe Pirozzi

Giorno dieci dalla registrazione alla beta di Valorant, butto un occhio alle stream su Twitch di questo o quel personaggio nell’ormai più totale disinteresse, in attesa che la tendina delle notifiche si illumini e mi dia accesso al gioco ma niente, il mio profilo Riot Games è un collage di “non ancora” e “ci sei quasi”.

Il tempo passa ma tu non passi mai [cit.] ed infatti sembrerebbe proprio così per Valorant che a due settimane dal lancio della beta rimane stabilmente in cima alla classifica dei più giocati di Twitch, nonostante i numeri indichino una flessione (fisiologica) per un gioco capace di mettere insieme 1.7 milioni di utenti collegati simultaneamente sulla piattaforma, un record secondo solo alle finali della League of Legends World Championship dello scorso anno organizzata dalla stessa Riot.

Valorant beta
Quel “CI SEI QUASI” è una bugia degna del miglior Pinocchio

Perché tanto clamore?

Valorant è uno sparatutto competitivo in cui due squadre da cinque giocatori si affrontano alternandosi nel ruolo di attaccanti e difensori ricalcando il gameplay di Counter Strike: Global Offensive con una veste grafica cartoonesca infarcita di abilità ed operatori simili a quanto visto  in Overwatch. Il sette aprile è stata pubblicata la beta chiusa che ha catalizzato da subito l’attenzione del pubblico per via di numerosi fattori quali il grande affetto che il pubblico prova per gli autori di League of Legends, la copertura pressoché totale da parte dei più grandi streamer della categoria ed un sistema ad inviti che si basa sulla partecipazione attiva di chi volesse ricevere un pass.

Come si ottiene la beta di Valorant?

Per partecipare alla beta i passaggi da fare sono tre: iscriversi sul sito di Riot Games > collegare il proprio account Riot a quello Twitch > guardare quante più ore possibili di live del gioco con la dicitura [drop attivo] ed infine dopo un numero imprecisato di ore arriva la notifica del drop ricevuto che permette di giocare a Valorant. Nel mio caso in dieci giorni fatti di diverse ore quotidianamente passate con Twitch in background non ho ancora ricevuto nulla. Se non altro negli ultimi giorni, solo dopo aver ottenuto un cospicuo boost nella prima settimana, Riot Games ha “concesso” ai suoi giocatori o aspiranti tali il meritato riposo annunciando che la beta si potrà ricevere anche senza la necessità di essere live, a patto di aver visualizzato un certo numero di ore.

Valorant beta

Grande mossa per il marketing, meno per i giocatori

Se dal punto di vista del marketing la trovata degli inviti alla beta è fenomenale perché ha fatto schizzare Valorant in cima alla più grande piattaforma di streaming al mondo suscitando l’interesse incondizionato di stampa e giocatori, a questi ultimi è richiesto uno sforzo a dir poco tedioso per essere ricompensati. Nulla di trascendentale o faticoso per intenderci, non parliamo di una giornata nei campi o altro, ma il “contratto” che si stipula tra giocatore e Riot Games per accedere alla beta è comunque impegnativo perché richiede(va) ore ed ore di visualizzazione pompando così il titolo mediaticamente per aumentare le chance di drop ed essere così ricompensati.

Vuoi saperne di più? Di Valorant e dell’invito alla beta ne abbiamo parlato anche nell’ultima puntata de Lo Scassapixel!

Il problema di questo modello non è nel lasciare una delle tante live in sottofondo mentre si fa altro fregandosene del dispendio energetico e di connessione, ma nell’impatto che soprattutto in tempi di quarantena può avere su tanti giovanissimi il perseguire a tutti i costi la ricompensa seguendo lo streamer preferito ininterrottamente pur di giocare con gli amici e stare al passo con il trend del momento. Probabilmente Riot deve aver immaginato qualcosa di simile quando ha deciso di rendere possibile il drop anche offline per ridurre fenomeni estremi di questo tenore, certo non prima di aver beneficiato del pesante boost della prima settimana di uscita. Per approfondire il rapporto tra videogiochi e le ore spese davanti alle console, non perdetevi il completissimo bugiardino videoludico del nostro Francesco Pagano.

Valorant beta

Perché il modello ad inviti?

Le beta chiuse sono una prassi nel mondo videoludico anche se solitamente al giocatore è richiesta l’iscrizione tramite il sito dello sviluppatore o è accessibile tramite il preordine del gioco. Il sistema ad inviti crea un’aura di esclusività intorno a Valorant che stimola la curiosità degli utenti cercando di convincerli inconsciamente che quel loro prodotto sia più appetibile rispetto ad uno simile a cui è più facile accedere. Ma non è tutto perché la ricompensa tramite Twitch non serve solo per aumentare la visibilità del gioco ma anche a livello organizzativo aiuta Riot a scaglionare i giocatori sui vari server senza che un numero troppo elevato si connetta facendo implodere il sistema rendendolo ingiocabile e provocando così cattive recensioni e disinteresse.

I casi Dr.Disrespect e la polemica sul sistema anti-cheat Vanguard

Come ogni fenomeno mediatico che si rispetti Valorant ha attirato il suo circo di polemiche, truffe o troll e come diceva Warhol “non esiste cattiva pubblicità”. Uno degli streamer più celebri di Twitch Dr.Disrespect si è reso protagonista di una “truffa” ai danni di migliaia di spettatori scrivendo nel titolo della live [Drop Attivi] nonostante non fosse affiliato a Riot Games, dunque gli spettatori del canale non avevano alcuna chance di ricevere l’invito ritrovandosi con ore di diretta buttate alle ortiche e sentendosi legittimamente presi in giro. Si tratta di un troll che tanti altri canali hanno replicato per poter stare al passo con i grandi streamer che potevano vantare l’esclusiva, cosa che ha portato Riot e Twitch a dare la possibilità di dare inviti a tutte le dirette del gioco. Una volta beccato Dr.Disrespect si è limitato a commentare «non me ne frega un c@#*o» ignorando qualsiasi critica.

Valorant beta

Altra polemica è sorta negli scorsi giorni a causa del sistema anti-cheat Vanguard che risulta molto invasivo per il PC rimanendo in funzione anche quando Valorant non è in esecuzione, preoccupando gli utenti perché il programma viene lanciato all’avvio di Windows per prevenire l’utilizzo di cheat come gli aimbot solitamente eseguiti prima del lancio del gioco quando i sistemi di prevenzione non sono ancora attivi. Vanguard, come altri sistemi anti-cheat, gode di permessi superiori a quelli dell’amministratore che potenzialmente potrebbero essere sfruttati in caso di falle da malintenzionati per accedere al nostro PC indisturbati, ma in Riot Games fanno sapere che il software non condivide alcuna informazione con l’esterno ed anche in caso di falle lo studio sarebbe capace di disattivare il sistema e risolvere il problema in poche ore.

Un pizzico di pazienza

Dopo dieci giorni di attesa passati a guardare live, leggere approfondimenti sulla beta e controllare ossessivamente le notifiche di Twitch non mi (ci) resta che rassegnarmi ed attendere che il destino faccia il suo corso, pazientando il più possibile soprattutto ora che il drop è attivo anche quando siamo offline. Però ne dovrà valere la pena, Riot Games dovrà dimostrare che Valorant può essere più che un clone di CS:GO misto ad Overwatch, provando di meritare il tempo dei giocatori sia in ambito casual che sulla scena competitiva tenendo anche fede alle numerose promesse tecniche fatte: server a 128 tick, framerate alto anche su macchine obsolete o quasi, un netcode capace di mettere i giocatori sullo stesso livello ed un sistema anti-cheat capace di garantire la limpidezza di ogni match. Ed ora scusate ma corro su Twitch a cercare di aumentare le chance di drop dello 0,5% sperando che tra dieci giorni potrò parlarvi del gioco e non di quanto sia snervante l’attesa.

Ci sono 1 commenti

RoastShinoda
RoastShinoda "Master of the Universe"
NiubboGameplay Café è il mio ritualeGuardone!Chiacchierone!E3 2019 Special!Junior
22 Aprile 2020 alle 11:44

Aggiornamento giorno 13: LA BETA E’ ARRIVATA!
Studi statistici dimostrano la correlazione tra la lettura di questo articolo ed una maggiore incidenza di drop, quindi lasciate un commento se avete beneficiato di Gameplay Café per ricevere il drop 😀

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