Tempo di Caffè: Fanboy

E' nocivo per l'industria?

Rubrica di Giulio Baiunco

Bentornati su Tempo di Caffè, se ve lo siete persi, la scorsa volta abbiamo discusso delle sottoculture che si creano all’interno del pubblico appassionato di videogiochi. Abbiamo visto come quella dei fanboy è una categoria particolare che rientra nella in una sottocultura. Il termine affonda le sue radici nella cultura del fumetto americano e della fantascienza, in cui venivano definiti fanboy tutti coloro che veneravano in maniera devota una di queste categorie. Oggi il termine viene ampiamente utilizzato, sopratutto per indicare i fedeli di Apple o di una delle case produttrici di console. Tuttavia, proviamo ad allargare le nostre vedute e a fornire due tipologie differenti di fanboy.

La prima categoria è quella più gettonata e conosciuta, in cui si definiscono fanboy quelle persone estremamente legate a una console e fanno di tutto per difenderla a spada tratta. Nonostante, nella maggior parte dei casi non abbiano la possibilità di paragonarla con altre semplicemente perché non la possiedono, sostengono che la loro sia la migliore. L’arduo dibattito (flame) avviene principalmente sui social, in gruppi di nerd appassionati ed è il posto ideale in cui il nostro piccolo fanatico può uscire fuori le armi e difendersi dalla massa di esseri umani che cercano di farlo ragionare. Ciononostante, anche nella vita reale il fanboy ci tiene a far sapere la propria e a insultare chiunque abbia un’opinione differente dalla sua. Si può sostenere che abbia la mente ottenebrata e non riesce ad ampliare i propri orizzonti, così da ledere se stesso, in quanto si priva di esperienze differenti da quelle che lo circondano, e gli altri, poiché mettere zizzania è ciò che gli riesce al meglio.

La seconda categoria di fanboy, in cui mi rivedo, non danneggia nessuno e non si cerca di rivendicare la propria posizione. Parlo di quelle persone che sì venerano una console, ma perché sono nati e cresciute con essa, ma non disdegnano il resto delle piattaforme poiché preferiscono fruire di più esperienze possibili. Per loro è il contenuto del videogioco che conta, quindi l’importanza non viene data all’esclusività, sostenendo che una casa sia peggiore delle altre. Nel mio caso, sono stato allevato con le PlayStation, nondimeno ho posseduto piattaforme Nintendo e utilizzato Xbox. I fanboy della seconda ora hanno nel profondo un amore smisurato per ciò che hanno vissuto durante l’infanzia, tuttavia riescono a discernerlo da ciò che un’industria può fornire. L’adorazione in sé non è qualcosa di sbagliato o nocivo, lo diventa nel momento in cui si svalutano gli altri o le opere altrui.

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