Sviluppo delle capacità di chirurgia laparoscopica con i videogiochi

Forse Call of Duty 4: Modern Warfare è il miglior modo per diventare bravi chirurghi

Videogiochi e Salute di Francesco Margheriti

Quale può essere quella cosa che più si avvicina alla laparoscopia e che tanto ci interessa? La laparoscopia è una branca della chirurgia, specializzata in operazioni “non aperte”, riguardanti la zona addominale, in voga a partire dal 1987.

I chirurghi devono operare grazie all’ausilio di strumenti sottili e ad una telecamera che manda a video tutto quello che gli strumenti incontrano all’interno del nostro corpo. Di conseguenza, il chirurgo deve operare, quindi tagliare, asportare e cucire, eseguendo azioni attraverso un monitor. Quindi, tornando alla domanda iniziale, cosa se non il videogioco? Quando giochiamo abbiamo continuamente il cervello occupato ad elaborare azioni e contro reazioni, coordinando occhio, orecchio e mano. Questo tipo di azione può essere associata, in qualche modo, a quella che il chirurgo deve compiere per operare. E a questa conclusione ci sono arrivati già molti anni fa tutti quei medici che, una volta, erano ragazzi giocatori, i così detti, in America, “ragazzi della Nintendo Generation”. E’ un viaggio che inizia nei primi anni 2000, con vari studi, piccoli in effetti, e varie sperimentazioni che cominciavano a dare conferma a quelle che erano delle intuizioni per arrivare, poi, a qualche anno fa, il 2012 circa, dove, addirittura si è potuto “eleggere”, in termini scientifici, il videogioco più adatto e il sistema migliore per aumentare le capacità dei chirurghi.

Il primo che ha cominciato a ragionare in tal senso è stato il Dott. Rosser, del Beth Israel Medical Center, New York City, il quale ha avuto l’idea di sviluppare un programma di competizione per valutare le capacità dei vari chirurghi specialisti in laparoscopia. In poche parole il test è il Rosser Top Gun e valuta, attraverso vari livelli di sfida, le capacità dei singoli medici. Vengono quantificati valori come la precisione, il tempo, l’accuratezza e utilizzo della mano non dominante. Da qui, considerando il tipo di interazione mano-occhio-schermo, il Dott. Rosser, insieme ad altri ricercatori, ha pensato bene di proporre ai medici che partecipavano al test, un allenamento particolare, fatto di sessioni di gioco da venticinque  minuti, per una media di tre ore a settimana, con tre giochi diversi, come Super Monkey Ball 2 per GameCube, Star Wars Racer Revenge per PlayStation 2 e Silent Scope per Xbox.

Suddividendo i risultati fra chi aveva giocato ai videogiochi per più di tre ore, chi aveva giocato meno di tre ore e chi non aveva giocato, si è visto che i primi commettevano il 37% di errori in meno, rispetto a chi non si era allenato giocando. Inoltre, la mano non dominante, era più stabile del 27% rispetto agli ultimi.

Di conseguenza, sviscerando poi i vari risultati che trovate nello studio originale, il Dott. Rosser ha pensato bene di consigliare ai propri specializzandi di allenarsi in questa maniera, usando quindi uno strumento di facile disponibilità come può essere una console ed un videogioco, rispettando il buon senso e le tempistiche emerse dallo studio suddetto. L’ideale sarebbe stato fornire agli studenti un simulatore di intervento da portarsi a casa ma, considerando le difficoltà di sviluppo e i costi, questa idea, all’epoca, non era del tutto fattibile. Perciò, Rosser e colleghi, hanno cercato di trovare una soluzione alternativa, provando a stimolare anche l’attenzione e l’interesse di altri medici e ricercatori. Si arriva quindi nel 2010 quando il Dott. Kahoi e colleghi presentano uno studio particolare, pubblicato su The American Surgeon, i quali ci presentano i risultati di un test fatto con Wii, Wii Mote modificato e un gioco non tanto conosciuto, come Koropinpa: Marble Mania di Hudson Soft.

Il Dott. Kahoi, prendendo spunto dall’idea del Dott. Rosser, e considerando costi e facilità di reperimento, pensò al Wii di Nintendo e ai suoi controller. Vide una somiglianza fra l’apparato di elettrocauterizzazione usato in sala operatoria e i movimenti che si fanno in diversi giochi con il Wii Mote.

Bisognava capire quale, fra la miriade di giochi che il Wii portava al pubblico, potesse essere quello che rispecchiasse determinate peculiarità e l’attenzione cadde su Koropinpa. Un gioco, a detta dei ricercatori, che permetteva la valutazione e lo sviluppo di quelle capacità che servono per operare a schermo e con estrema precisione.

Furono presi ventuno medici chirurghi, a quattordici  di essi fu indicato di giocare a Marble Mania con il Wii, mentre ai restanti sette fu indicato di continuare a praticare come già facevano. I primi quattordici però, invece di usare il Wii Mote tradizionale, dovettero usare un Wii Mote modificato, facendolo risultare simile agli strumenti utilizzati in sala operatoria.

I quattordici che hanno potuto allenarsi con Marble Mania presentavano un miglioramento del 48% in più rispetto a quelli che il videogioco non lo avevano toccato neanche per sbaglio. Cosa ha portato tutto ciò? Si è arrivati alla conclusione che, in molte cliniche americane, esiste ora una saletta relax dove, all’interno, si può trovare uno spazio videogiochi che serve per abbassare lo stress o preparare e riscaldare le mani prima di un’operazione. Andando avanti con gli anni e le idee che venivano in mente agli scienziati, nel 2012 comparve uno studio su Journal Surgical Education che ci indica, spiega, quale sarebbe il videogioco e il sistema migliore per allenare e sviluppare alcune capacità legate alla laparoscopia. Ebbene sì, stando a quanto affermato dai ricercatori, per l’epoca (magari ora se si dovesse ripetere lo studio, staremmo a parlare di altro…) Call of Duty 4: Modern Warfare per Xbox 360, sarebbe da affiancare ai vari libri universitari.

Lo studio è stato condotto a Richmond, in Virginia, USA, diretto dalla Dott.ssa Barbara Adams e ha valutato che chi giocava con Xbox sul famoso FPS di Activision, rispetto a chi lo giocava su Nintendo DS, riusciva, dopo sei  settimane di “addestramento” a sviluppare maggiori capacità di coordinazione, velocità, concentrazione e valutazione spaziale, oltre che maggiore applicazione.

Cosa possiamo trarre da questo piccolo resoconto storico-scientifico circa il collegamento fra laparoscopia e videogioco?

I programmi di formazione, a vari livelli, soprattutto negli USA, cominciano ad includere videogiochi come supplemento alla didattica, soprattutto in quelle discipline e attività che richiedono un rapido collegamento fra interfaccia tecnica e manualità. Il videogioco diventa quindi uno strumento, non solo hobby, di insegnamento e pratica, con l’unico scopo di perfezionare chi andrà ad operare in sala operatoria. Dai vari studi su riportati (sono solo alcuni fra i tanti…) è importante anche precisare che non tutti i videogiochi sono adatti a questo fine e che bisogna studiare il metodo di applicazione ma anche la tipologia di gioco e il sistema di riferimento, personalizzando l’intervento a seconda di quello che sarà il suo campo di applicazione.

La così detta Gamification è ormai realtà, in tutti i settori della nostra vita, anche quelli che una volta, come lo studio o l’arte accademica, erano visti in antitesi.

  • https://www.thehistorymakers.org/biography/dr-james-rosser-jr
  • http://www.rossermis.com/AMTI/topgun-amti.html
  • The impact of video games in surgical training, Rosser J, et al., 2007, Archives of Surgery
  • Design, development, and validation of a take-home simulator for fundamental laparoscopic skills: using Nintendo Wii for surgical training., Bokhari R, et al., 2010, The American Surgeon
  • Comparing video games and laparoscopic simulators in the development of laparoscopic skills in surgical residents., Adams BJ, et al., 2012, Journal of Surgical Education

Ci sono 2 commenti

psychomb

Come sempre articolo interessante 😉

Ricordo tempo fa, ma la mia memoria è scarsa, che anche alla Sapienza a Roma si era organizzato un allenamento per i chirurghi, barra studio per verificare eventuali differenze, con la Wii e le sue funzionalità plus. Riscontrando pure una certa miglioria in chi aveva giocato con i Wiimote.

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