Negli ultimi anni i principali servizi di streaming hanno incrementato drasticamente la diffusione di contenuti ad alta qualità visiva. Non solo 4K HDR ma anche implementazioni a metadati dinamici quali Dolby Vision o HDR10+ e codec in grado di ridurre i fastidiosi artefatti dovuti alla compressione video come l’ambito AOMedia Video (AV1). Stesso discorso per quanto riguarda la nuova generazione videoludica, seppur ancora gravata da evidenti difficoltà in termini di distribuzione.
L’impellente desiderio di procurarsi una TV di qualità non è pertanto più materia per soli appassionati e termini come OLED, QLED, FALD, 120Hz, etc. sono ormai parte anche del lessico dei comuni consumatori. Nonostante la qualità abbia chiaramente il suo prezzo, esiste una soluzione low-cost per ottenere un sensibile miglioramento sulle TV di fascia medio/bassa, soprattutto su quei modelli limitati in termini di contrasto.
Sono convinto che molti di voi si saranno soffermati più volte su qualche shop online per valutare l’acquisto di strisce LED retroilluminanti o Bias Lightning da applicare dietro il pannello TV, chiedendosi se con meno di 20 euro si possa realmente migliorare l’esperienza visiva. Sarà davvero così? Scopriamolo insieme.
Sistemi d’illuminazione di supporto ai pannelli visivi come televisori o monitor sono stati consigliati ed introdotti fin dagli albori delle prime TV a colori, come metodo efficace per ridurre l’affaticamento degli occhi dopo lunghe sessioni. Durante la visione di un film o una sessione di gioco è comprensibile ridurre l’illuminazione dell’ambiente, poiché quest’ultima si riflette sullo schermo e tende a privare molte aree di dettagli importanti soprattutto per quanto riguarda le zone scure, dando origine al cosiddetto fenomeno di black crush.
Oscurando l’ambiente si crea tuttavia una situazione poco ideale per i nostri occhi che si trovano a fissare con una certa intensità una piccola area brillante immersa in un mare di buio. Si tratta di una sollecitazione piuttosto intensa, dato che l’occhio tende a regolarsi alla luminosità media del campo visivo, ben al di sotto dello schermo che sta fissando.
È facile quindi comprendere l’importanza di una retroilluminazione: un alone luminoso dietro alla TV aumenta infatti la luce media ambientale riducendo l’affaticamento degli occhi senza provocare l’effetto black crush. Anzi, può portare ad un sensibile miglioramento dell’esperienza oltre ad aggiungere un tocco d’atmosfera che non guasta mai.
Ebbene sì, l’applicazione di strisce illuminanti dietro la TV porta reali benefici alla percezione visiva del contrasto d’immagine, soprattutto per quanto riguarda i neri. Se non ne siete convinti vi basta osservare l’immagine sottostante per sperimentare un fenomeno detto “contrasto simultaneo”. Si tratta di un effetto ottico dovuto ad aree di colore diverso adiacenti che tendono a influenzarsi a vicenda. Si avrà quindi una diversa percezione in termini di saturazione e contrasto.
Osservate quindi la striscia centrale di colore uniformemente grigio: sul lato destro, in presenza di un contorno chiaro, l’esperienza visiva ci consegna una tonalità più scura ma anche più ricca e profonda, mentre a sinistra la striscia appare più sbiadita. La situazione è analoga a quanto accade applicando uno contorno luminoso dietro alla TV. Chiaramente è necessaria una giusta calibrazione dato che una luminosità troppo elevata così come l’esatto opposto possono peggiorare notevolmente la situazione. Solitamente il valore dovrebbe attestarsi intorno al 10% rispetto alla luminosità della TV, ma questo non è sempre un valore facilmente misurabile.
I prodotti in commercio offrono tuttavia la possibilità di aumentare o diminuire l’intensità della retroilluminazione per una calibrazione ad hoc. Tale procedura non è troppo diversa dalla calibrazione della luminosità sulla TV, utilizzando le bande nere come riferimento. Se non sapete di cosa sto parlando andate alla sezione “Primi importanti accorgimenti” del nostro articolo sulla calibrazione di una TV.
Il risultato andrà assolutamente oltre le aspettative anche se, è bene ricordarlo, inutile ambire a effetti analoghi a quelli delle TV di fascia medio/alta. In merito a quest’ultime, qualcuno potrebbe chiedersi l’effettiva utilità su una configurazione FALD o addirittura un OLED. Se a livello qualitativo è lecito aspettarsi variazioni pressoché minime, la retroilluminazione LED dovrebbe essere comunque presa in considerazione: pare infatti che su TV ad alto rapporto di contrasto, in particolare l’OLED, l’occhio lavori maggiormente sotto sforzo poiché le pupille si dilatano e si restringono costantemente per far fronte a neri molto scuri e bianchi molto chiari.
Evitate però soluzioni rapide e artigianali per creare una sorgente luminosa dietro la TV, dato che la scelta di una striscia LED è davvero una soluzione a buon mercato. Per meno di 20 euro è già possibile portarsi a casa un kit pronto per essere applicato sul retro del pannello e collegato tramite USB alla TV. Sui principali e-Commerce è possibile trovare una miriade di prodotti che, in termini di qualità visiva, presentano differenze minime. Il prezzo cambia principalmente in base alle feature presenti e semplicità d’uso: si va dalla classica striscia LED pilotata da un telecomando RF a 16 colori a sistemi da milioni di sfumature cromatiche settabili tramite assistente vocale o app su smartphone.
Per un’applicazione più friendly e meno frustrante è preferibile orientarsi verso prodotti a tre/quattro segmenti separati collegabili tramite semplici connettori, rispetto alle strisce uniche da piegare agli angoli della TV.
Per chi cerca un’esperienza più immersiva, vi sono prodotti smart che emulano l’effetto delle TV Philips Ambilight, come le Govee Immersion in cui le strisce tendono a colorarsi in base alle variazioni cromatiche dello schermo dando un effetto di immagine che esce al di fuori dei confini del pannello.
In mancanza di una TV della casa olandese che integra tale tecnologia, questi prodotti aggirano il problema della rilevazione del colore utilizzando una fotocamera rivolta verso lo schermo per sincronizzare la resa cromatica dei LED retrostanti. Il risultato è sicuramente d’impatto anche se la soluzione può apparire un po’ troppo macchinosa e non così economica, poiché si va oltre i 60 euro.
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Bellissimo post Iacopo, come quello sulle soundbar che mi ha fatto decidere di fare un upgrade del mio vecchio sistema.
Tornando ai led, da quando li uso la vista si affatica molto meno, quindi irrinunciabili per me.
Mi piacerebbe acquistare il set HDMI Sync di Philips ma è davvero caro e con la pecca di non supportare HDMI 2.1.
Ti ringrazio! Spero che l’upgrade ti abbia regalato delle soddisfazioni
Non le ho ancora comprate ma è un po’ che ci penso. Attualmente ho una lampada al led dietro la tv, ma ovviamente non distribuisce uniformemente la luce.
Top Iac, procedo subito all’acquisto!
Io sono andato di Govee prima sul mio 65 LG Oled e poi sull’85 Samsung Qled perchè una volta che ci si abitua è bellissimo