Resident Evil 2 Remake, finalmente sappiamo come sarà

Finalmente l'attesa è finita: all'E3 Capcom svela gioco, qualche dettaglio e data d'uscita!

Anteprima di Massimo Reina

Resident Evil 2 è uno degli episodi più amati dai fan della saga horror di Capcom. Prova ne sono state l’attesa spasmodica che ha seguito l’annuncio dell’ inizio dei lavori sul suo remake nel 2015, la successiva ricerca disperata di informazioni su di esso che negli anni a venire non arrivavano mai, e l’accoglienza riservata in queste ore dal pubblico al tanto agognato comunicato ufficiale che ne sanciva definitivamente la data di rilascio, accompagnato da due spettacolari filmati promozionali.

Così, a distanza di vent’anni, dal 25 Gennaio 2019 su PlayStation 4, Xbox One e Windows PC, gli appassionati del survival horror di Capcom potranno ritornare per le strade di Raccoon City invase da orde di morti viventi e di creature mutate a causa di un terribile virus mutageno, ma con una nuova veste grafica assolutamente al passo coi tempi e un design generale più realistico.

Come l’originale, il nuovo Resident Evil 2 proporrà un’esperienza fortemente orientata verso il single player, con una giocabilità incentrata su elementi classici quali la tensione, l’esplorazione, la risoluzione di enigmi e l’atmosfera. Il tutto contornato da creature mostruose come Licker, cani mutanti e soprattutto zombi. Tanti, tantissimi zombi.

A differenziare questo remake dal titolo del 1998 sarà invece un comparto tecnico che poggia le sue basi sull’ottimo RE Engine, lo stesso motore grafico utilizzato per Resident Evil 7: biohazard.
Basta dare uno sguardo ai volti dei personaggi, da Leon a Claire, da Marvin Branagh agli zombi per rendersi conto del lavoro certosino svolto dai grafici Capcom su questo remake, e la loro bravura nello sfruttare a dovere l’engine.

Per non parlare degli scenari, ricostruiti idealmente sulla base degli originali, ma con qualche differenza per rendere quartieri, stanze e edifici più realistici nella loro conformità e con una resa visiva assolutamente straordinaria. In tal senso basta guardare l’ingresso principale della stazione di polizia: gli elementi iconici ci sono tutti, ma ora sono presenti due larghe scalinate ai fianchi dietro al bancone della reception, e lo stile generale della hall è molto più credibile.

Attraversare i corridoi cupi della stazione di polizia di Raccoon City, ma anche i vicoli della città bagnata da una pioggia battente e con ogni probabilità nuove locazioni esterne, sarà un’esperienza  terrorizzante. Nei video si intravedono in tal senso un edificio che potrebbe essere una rivisitazione della Saint Michael Clock Tower o del Municipio di Resident Evil 3: Nemesis.

Inoltre un enigma all’interno della stazione di polizia di Raccoon City visto in un filmato di giocato pubblicato da Gamespot suggerisce la possibilità che come in Resident Evil Outbreak File#2, almeno nello scenario di Leon, la fuga dall’edificio possa avvenire non più attraverso le fogne ma tramite un passaggio segreto nascosto sotto la statua nella hall. Un percorso che conduca direttamente per le strade della città, e magari, aggiungo io, vicino al Raccoon General Hospital?

D’altronde lo stesso Yoshiaki Hirabayashi, Producer di Capcom, a margine dell’evento ha dichiarato alla stampa che “questa rivisitazione di Resident Evil 2 non cattura solamente la magia del tanto amato capitolo originale, ma ne espande i contenuti offrendo un’esperienza più ricca. Questa prima anticipazione dell’E3 è solo un assaggio di quello che vi aspetta.”

Di certo ci aspetteranno tanta paura e agitazione. Gli effetti di sottofondo, le musiche che accompagnano ogni passo dei protagonisti e che secondo indiscrezioni saranno disponibili anche in versione originale, ma anche la necessità per lunghi tratti di doversi muovere in una oscurità che disorienta e crea panico, sono tutti aspetti creati ad arte per incutere tensione nel giocatore. Da ogni angolo, da ogni punto buio può emergere una minaccia, uno zombi, un trancio di cadavere strisciante o una creatura desiderosa di banchettare con le carni di Leon o Claire. E il salto sulla sedia è garantito, complice le nuove inquadrature del gioco.

Altra novità importante di questo rifacimento è infatti l’impostazione della telecamera, non più fissa ma posizionata sopra le spalle dei protagonisti, come in Resident Evil 4.

Quest’ultima tende a seguire l’azione in maniera fluida e naturale, pertanto può passare rapidamente e senza stacchi, in maniera cinematografica, da dietro il personaggio a una inquadratura ravvicinata fra la sua testa e la spalla per zoomare su un morto vivente che tenta di morderlo, o per facilitare puntamento e sparo con l’arma in quel momento in dotazione. Una visuale a mio parere ottima, perché consente di mirare bene i punti del corpo dei nemici da colpire, cosa molto importante in termini di gameplay visto che i corpi reagiscono in tempo reale ai colpi subiti, perdendo pezzi della testa, delle mani o delle gambe in esplosioni di sangue.

La scelta dunque della nuova inquadratura non sembra aver cambiato più di tanto lo spirito del gioco originale, e la mia sensazione è che a prescindere dalla telecamera, il gameplay resterà concettualmente simile a quello del 1998, con situazioni che valorizzeranno quindi i momenti di tensione, di paura e puzzle, piuttosto che quelli sparatutto.


Il remake di Resident Evil 2, insomma, promette davvero bene e per adesso sembra un gioco capace di  muoversi sui binari tracciati dall’originale, di catturarne l’essenza, ma al contempo di ampliarne l’universo, la storia e la struttura, implementando qualche elemento inedito per il gameplay e una grafica spettacolare, per offrire al pubblico un livello di immersione senza precedenti.

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