What Remains of Edith Finch

Un passo dopo l'altro, senza mai fermarsi

Recensione di Tommaso Stio

Diversi anni dopo la pubblicazione di The Unfinished Swan, i ragazzi di Giant Sparrow si sono nuovamente presentati al pubblico confezionando un titolo incredibilmente peculiare e coinvolgente. L’esperienza è tutto sommato breve ma la bontà dei sentimenti e delle emozioni che What Remains of Edith Finch riesce a trasmettere ripaga appieno il giocatore che, come in una sorta di culla, viene abbracciato dall’inizio alla fine con racconti e immagini toccanti.

Negli ultimi tempi videogiochi di questo stampo sono riusciti a farsi largo tra le produzioni indipendenti e i tripla A: si tratta di esperienze dai forti connotati artistici in cui il fulcro è il racconto, spesso arricchito da peculiarità narrative che riservano all’utente un ruolo decisamente più limitato e marginale in termini di interattività. In particolare nel titolo in questione la storia prende il via dalla volontà della protagonista, la giovane Edith Finch, di visitare l’ormai vecchia e diroccata casa di famiglia in quello che per il giocatore si figura come una sorta di viaggio onirico, un cammino atto a spiegare la storia della sua vita e della sua stirpe tramite ricordi del passato e mediante le esperienze di vita dei suoi antenati.

Un vero e proprio ritorno alle origini che si sviluppa di stanza in stanza e che coinvolge l’utente elevandolo da semplice spettatore a protagonista. Il gioco non lascia spazio a inutili preamboli o abbellimenti di alcun genere: in pochi attimi ci troviamo all’interno dell’immensa e polverosa dimora ovvero quella che, materialmente, sarà il fulcro di tutta l’avventura.

Non lasciatevi spaventare però: sebbene l’ambientazione possa sembrare limitante, What Remains of Edith Finch è tutto fuorché un gioco piatto e monotono. L’accurato lavoro di riproduzione e caratterizzazione degli interni è veramente sbalorditivo ed è sintomo di un gusto e di una profonda ricercatezza estetica da parte del team di sviluppo.

Un tuffo nel passato che prende vita stanza dopo stanza.

Se da un lato l’idea di un’ambientazione così chiusa potrebbe turbare, è bene distinguere e spiegare come sul piano fisico, quello tangibile e reale, scevro di ogni spiritualità, il corpo della protagonista sarà sì relegato alle buie stanze della villa costruita dal bisnonno ma la vera dimensione su cui prenderà piede e si svilupperà la genialità dell’opera sarà quella mentale, quella che riguarda l’anima della giovane ragazza che si potrà librare in aria attraverso i ricordi dei defunti parenti in un cammino unico, macchiato dall’oscura presenza della morte ma con al centro la vita nel senso più alto e assoluto del termine.

In una sorta di sbigottimento continuo, il giocatore si ritrova a vivere e ripercorrere a piccoli passi una storia dopo l’altra, entrando in intimità con gli antenati di Edith rivivendo le loro esperienze di vita più emozionanti o sconvolgenti. L’utente non sarà mai lasciato da solo: nel corso di tutto il viaggio sarà sempre accompagnato in maniera magistrale dalla voce narrante e dai commenti della stessa protagonista che – con un tocco di stile – appariranno materialmente all’interno del paesaggio circostante come fossero delle vere e proprie scritte reali e incise nello spazio.

What Remains of Edith Finch

L’esperienza di gioco così com’è su PlayStation 4 non prevede la lingua italiana pertanto sia il comparto audio che i sottotitoli saranno fruibili in lingua inglese mentre, per ciò che riguarda la parte tecnica del prodotto, per quanto marginale possa essere in un prodotto del genere, è bene segnalare un’accuratezza grafica appagante anche se, talvolta, le immagini vengono sporcate da qualche calo nel frame rate e da sporadici problemi di stuttering.

Per quanto concerne la durata invece, possiamo dire che questo What Remains of Edith Finch è facilmente esauribile in un paio d’ore e inoltre, essendo il proseguo della narrazione particolarmente guidato, è molto difficile che si impieghi più tempo del dovuto per completarlo. Prescindendo da questo, le emozioni che i fatti narrati riescono a trasmetterci sono molto potenti e, merito anche della giusta colonna sonora, riusciranno a trovare facilmente spazio nell’animo di ogni giocatore.

INFO UTILI

Abbiamo giocato e completato in una manciata di ore l'avventura su PlayStation 4.

Durata
  • Il gioco si finisce agilmente in un paio d'ore.
Struttura
  • Nessun livello di difficoltà selezionabile.
  • Non è presenta la lingua italiana.
Collezionabili e Extra
  • Lo spirito d'esplorazione viene premiato con qualche trofeo nascosto molto particolare.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: What Remains of Edith Finch
  • Data d uscita: 25 Aprile 2017
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Inglese

What Remains of Edith Finch è prima di tutto un racconto, un racconto che cattura il giocatore con la sua sorprendente originalità e che è in grado di far provare le emozioni più disparate, dalla gioia alla commozione. La storia e la narrazione giocano sul filo del rasoio, tra il divertimento e la tragedia, prendendo al collo quando meno ce lo aspettiamo e riuscendo a strappare un sorriso nei momenti più grigi e oscuri. Il gioco, così come la vita, è un’altalena di emozioni che ci fa volare, liberi e leggeri, e che tenta di distrarci dall’unico e ineluttabile finale.

Grafica

Il comparto grafico è piacevole e piuttosto invitante, in particolare la cura dei particolari nella realizzazione degli interni impreziosisce l'intera esperienza.

85
COLONNA SONORA E DOPPIAGGIO

Eclettica ed emozionante: dona forza comunicativa alle emozioni più disparate che l'avventura ci regala.

90
GAMEPLAY

Immediato, minimale e volutamente ridotto all'osso. Non per questo banale ma piuttosto variegato e ricco di sfumature.

82

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