Metroid Prime 4 erase and rewind: il passato fa ben sperare

Speciale di Francesco Pagano

Metroid Prime 4 per Nintendo Switch è stato rinviato. O per meglio dire è ufficialmente ripartito da zero. Lo ha confermato il responsabile dello sviluppo di Nintendo Shinya Takahashi in un breve video, sommesso e molto asettico, pubblicato sui canali ufficiali. Un video che mostra tutta la rispettosa cultura nipponica per le scuse e il mancato ottemperamento di promesse fatte. E il dolore nel cuore di molti è stato grande. Il nuovo Metroid, il nuovo Prime, era atteso con trepidazione e desiderio. Una delle star più iconiche di Nintendo stava per tornare dopo un attesa per che, esclusi remake e spin-off, durava dal 2007. E invece dovremo aspettare. Quanto? Non lo sappiamo, due o tre anni almeno, forse la prossima console. Nelle parole di Takahashi c’è tutta la diplomazia alla quale siamo stati abituati in frangenti come questi, ma anche una neanche troppo velata ammissione di colpe.
“I risultati attuali non rispondono agli standard che ci attendiamo da un sequel della serie Metroid Prime”
 
Nintendo ha preso la decisione di far ripartire completamente da zero il progetto affiancando al producer Kensuke Tanabe proprio Retro Studios, lo storico studio di sviluppo che ha portato avanti la serie di Metroid Prime e che era stato messo da parte inizialmente, non si sa per quale motivo, in favore di un mai ufficializzato altro team di sviluppo. Ora si riparte, tra speranze di giocatori pronti a scommettere che i Retro facciano il loro ottimo lavoro e la delusione di chi vede allontanarsi i suoi sogni di giocare verso una laconica data da destinarsi. E mentre tutti ci interroghiamo con morbosa curiosità su che aspetto avesse questo Metroid Prime cancellato e cosa non abbia funzionato al punto da farlo resettare, cerchiamo insieme di rasserenare un po’ il cuore trovando conforto in alcuni episodi simili accaduti nel tempo e dei risvolti positivi (ma anche negativi alle volte) per capire che strade potrà prendere questo cruciale nodo della storia di Nintendo Switch.

Metroid non sparirà

La cosa sulla quale dovremmo essere abbastanza sereni è che Metroid Prime 4 alla fine si farà. Nella nuova veste a cura di Retro Studios, ma lo avremo tra le mani prima o poi. Appare infatti quasi impossibile che questo gioco finisca i suoi giorni in un cassetto. È vero che Nintendo, come tante altre case di sviluppo, possiede un discreto archivio di progetti messi in cantiere e poi cancellati per motivi diversi come ad esempio Sadness e Project H.A.M.M.E.R. entrambi per Wii. Per citare uno dei casi più recenti fuori Nintendo, Scalebound (annunciato, rinviato e poi cancellato) incarna tutte le ansie e i timori di chi vede rinviare un videogioco tanto atteso. Così come è giusto citare  StarCraft: Ghosts, il cui sviluppo iniziò nel 2002 per diverse piattaforme salvo poi frenarsi e chiudersi ufficialmente nel 2014. Un ultimo piccolo ricordo, questa volta dedicato all’azienda giapponese e di epoca GameCube, è rappresentato da Dead Phoenix, l’ultimo membro di quella serie di videogiochi denominati Capcom 5 che fu l’unico dei cinque a non vedere la luce.
Scalebound sembrava pronto a deliziarci… e invece.
Se questi esempi possono far paura in prospettiva, bisogna tener conto che Nintendo per le sue saghe più famose si è sempre dimostrata fortemente intenzionata a portare avanti e sfruttare ogni progetto con determinazione. Mario, Donkey Kong, Link e Samus sono la spina dorsale dell’offerta ludica dell’azienda del Sol Levante e ci sarà sempre posto per loro. Loro ci saranno sempre. Sicuramente fino a che Nintendo deciderà di puntare sul business dei videogiochi.

Non tutti i restart vengono per nuocere

Se poi pensiamo al più pertinente modello di condotta del “cancella e riparti da zero”, il passato di Nintendo ha esempi illustri che hanno portato a risultati tutt’altro che deludenti. Ci sono stati progetti che sono stati bloccati ma dalle cui ceneri sono nate delle pietre miliari del settore. In questo caso restiamo in tema Nintendo per capire quanto sia facile capire questa cosa. Chi ha mai sentito parlare di Ura Zelda? Erano gli anni di Nintendo 64 e Nintendo stava preparando il grande salto della serie The Legend of Zelda verso la terza dimensione, come fatto già con Mario. Il progetto di Zelda 3D era ampio e avrebbe dovuto comprendere, oltre a quello che divenne poi Ocarina of Time, due espansioni che avrebbero sfruttato la periferica Nintendo 64DD: Uno era Ura Zelda, che era una versione leggermente modificata e con difficoltà aumentata di Ocarina; l’altro era Zelda Gaiden, con una nuova avventura e un nuovo mondo. Con il fallimento della periferica l’arrivo annunciato di queste due espansioni venne stoppato e riconcepito fino a diventare il primo The Legend of Zelda: Ocarina of Time – Master Quest, e il secondo The Legend of Zelda: Majora’s Mask. Un erase and rewind che ci ha regalato successivamente una versione alternativa del gioco e un titolo completamente nuovo e altrettanto iconico. Mica male per essere un fallimento. Restando in tema Zelda, non si può non ricordare la oramai leggendaria tech demo del capitolo per GameCube presentata per la prima volta allo Space World 2000. Atmosfera cupa e dimostrazione di potenza grafica della console per quello che sarebbe dovuto essere The Legend of Zelda 128 (titolo provvisorio). Ma neppure un anno dopo le cose erano già cambiate radicalmente con una nuova veste del progetto: stile colorato in cel-shading atmosfera fiabesca e tanta leggerezza e innocenza. Tutto questo divenne poi The Legend of Zelda: The Wind Waker con tutto il seguito di capitoli ad esso direttamente associati. E quanto ci saremmo persi. Parlando della tech demo del 2000 nello stesso video appariva quello che sarebbe il progetto Super Mario 128. Questo nuovo episodio dell’icona Nintendo proseguiva nel solco di un altro titolo in sviluppo Mario 64-2, sempre pensato per il deludente accessorio Nintendo 64DD e citato per la prima volta nel 1997. Tra un cambio di rotta e l’altro il progetto venne riconcepito più e più volte e infine cancellato. Ma non tutto fu perduto. Parte di Mario 128 fu usato per Super Mario Sunshine mentre altre meccaniche e idee vennero utilizzate in Pikmin, Zelda: Twilight Princess, Super Mario Galaxy e perfino Metroid Prime.

L’attesa varrà il prodotto?

Tutto questo non vuol dire che abbiamo l’assoluta certezza che questo restart di Metroid Prime 4 sarà un bene, ma serve a capire che in passato Nintendo si è dimostrata pronta a mettere da parte progetti reputati non validi ma anche di saper riciclare anche idee scartate. Stoppare lo sviluppo dopo due anni dicendo che la resa finale non era all’altezza delle aspettative non vuol dire per forza che è tutto da buttar via, ma potrebbe suggerirci ben altro. In due anni di analisi dell’avanzamento dei lavori ci sarà stato certamente qualcosa che li ha colpiti e compiaciuti o avrebbero stoppato tutto subito, no? Chissà se e per cosa verranno utilizzate alcune delle idee oggi scartate. Dobbiamo essere pazienti con Nintendo. Fermando questo sviluppo ha dimostrato di non voler commettere gli errori del passato. E se nomino Star Fox Zero tutti sappiamo come è andata a finire. Un gioco, atteso da tempo, rinviato per miglioramenti e alla fine pubblicato con risultati deludenti sia tra il pubblico che dalla critica. Meglio non rischiare di avere un’altra delusione come quella. Meglio attendere. Aspettare pazientemente come abbiamo fatto con The Legend of Zelda: Breath of the Wild che dopo un rinvio di due anni e un’attesa che sembrava non finire più ci ha regalato un’avventura magica. Ovviamente cara Nintendo, anche la pazienza dei più appassionati ha un limite e non può durare per sempre. Non perdere troppo tempo.
L’abbiamo atteso per due anni, ma ne è valsa la pena.
Chiudo infine dicendo che di rinvii e attese ne è piena la storia dei videogiochi. Crackdown 3 era previsto per autunno 2016 e verrà pubblicato il 15 Febbraio 2019. Mafia II era in sviluppo dal 2004, promesso inizialmente per il 2007 e pubblicato nel 2010. Beyond Good and Evil 2 è in sviluppo dal 2007 e forse lo vedremo nel 2020. Dall’annuncio dello sviluppo di Kingdom Hearts III ad oggi abbiamo aspettato ben sei anni. Hideo Kojima la sta tirando molto, molto lunga su Death Stranding proponendo poco più che un trailer. E di The Last Guardian ne vogliamo parlare? Per dire che le grandi prime donne si fanno spesso attendere parecchio. Non facciamo troppi drammi, quindi. Metroid Prime 4 arriverà tardi? L’importante è che arrivi un gioco di qualità. Intanto, come vociferato, ci potrebbe essere spazio per una collection HD dei primi tre capitoli. Ben venga. Rivedere Samus vecchia in alta definizione sarebbe bellissimo. Sarebbe molto meglio che vedere l’ennesimo titolo Wii U trasportato con zero modifiche.

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